Fiabe d'estate

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La castagna d'oro

C’era una volta un Ombrellaio di nome Gigi che girava fra le case dei paesini montani, a vendere Ombrelli colorati.

Aveva un carrettino coperto, dove custodiva i suoi tesori, che mostrava alla gente radunata nelle piazze e diceva: “comprate i magici ombrelli porta fortuna, che vi ripareranno dai malanni”.

I curiosi guardavano, toccavano, rimanevano soddisfatti dell’oggetto e l’acquistavano; l’ombrellaio ripartiva, nascondendo i soldi in un angolino del carretto.

Un giorno cominciò a piovere forte e gli ombrelli non riuscivano a riparare Gigi, che fu costretto a nascondersi in un castagneto, dove i frutti ormai maturi, stavano coprendo la terra.

“Che belle castagne” esclamò e si chinò a raccoglierne alcune per mangiare, perché si ricordò ad un tratto di aver lo stomaco vuoto.

Nel silenzio del bosco udì una vocina che diceva: “ombrellaio, cercami, raccoglimi, portami via con te, liberami dall’incantesimo”.

Lui impaurito, si girò intorno e borbottò: “chi mi chiama? Dove sei? Se questo è uno scherzo, è meglio che ti faccia vedere ed amici più di prima”.

Ma la vocina insisteva: “Sono una Castagna d’Oro, anzi no, sono una Principessa trasformata in Castagna d’Oro da una brutta cattiva Strega, che tieni nascosta nel carrettino, insieme agli ombrelli”.

“Tu scherzi” rispose Gigi perché non ho mai visto né udito streghe parlare; piuttosto, esci allo scoperto, se vuoi che ti aiuti”.

“Cercami” lei ripetè.

L’ombrellaio pensò: “oggi non ho bevuto vino ma forse l’acqua che cade dal cielo è stata mischiata con qualche liquore che mi rende strano”.

Però guardandosi intorno per vedere se c’era qualcuno che lo prendeva in giro, si fece coraggio e cominciò a cercare nel bosco frugando con un bastoncino fra foglie e castagne.

Cammina cammina, cerca cerca, si ritrovò vicino ad un fiume e vide il suo carrettino nell’acqua, dove galleggiavano i coloratissimi ombrelli aperti, che ballavano e cantavano a suon di musica.

Gigi cercò di avvicinarsi per acchiapparne qualcuno ma loro volavano intorno alla sua testa e correvano come fulmini in mezzo al bosco di castagni.

“Che succede pazzerelli, urlò, fermatevi”.

La pioggia intanto era cessata e non c’era vento; l’ombrellaio disperato, stanco, si riposò sotto un gigantesco castagno e mentre si metteva le mani nei capelli per la disperazione, notò la Castagna d’Oro che brillava proprio davanti a lui.

A quella vista, si rianimò, allungò la mano per prenderla ma apparve la Strega cattiva circondata dagli ombrelli colorati che esclamò: “non ti azzardare a toccare la mia Principessa!”

Gigi rispose: “brutta stregaccia perché mi hai preso gli ombrelli?”

“Ah ah ah!” sogghignò lei e soggiunse “questi mi appartengono perché non sono ombrelli ma guardiani del Castello che sorge alle tue spalle. Sono stata io a trasformarli così e tu sciocchino, stai portandoli in giro fra le case della gente. Non sai che la notte loro vanno al Castello per tenerlo in ordine mentre il giorno ritornano ad essere ombrelli?”

“Non capisco perché tu faccia questo incantesimo” esclamò incredulo Gigi.

“Sono affari miei” lei concluse e sparì.

La Castagna d’Oro intanto stava ferma e ben nascosta fra le foglie. Piano piano si avvicinò all’ombrellaio e sussurrò: “non lasciarti intimidire dalla Strega, prendi una foglia strusciala fra le mani e ripeti: “cium cium, ciom, foglia foglia sul comò nanna nanna nanna oh!”

Gigi prese la foglia e ripetè le parole magiche.

Ad un tratto gli alberi cominciarono a muoversi, lasciando cadere le castagne in terra, gli ombrelli colorati si distesero uno vicino all’altro, per ripararle.

Passò la Strega e con la scopa spazzò le castagne mettendole nei sacchi, per riprendersi quella d’oro poi urlò: “Principessa non riuscirai a scappare perché ti acciufferò e diventerò io la Regina del Castello”.

Gigi però si accorse che la Castagna d’Oro si era nascosta dentro la sua scarpa e quando la strega fuggì con i sacchi, gli ombrelli si chiusero e rientrarono nel carrettino che per magia si stava avvicinando all’ombrellaio.

La Castagna d’Oro disse: “Gigi ora dobbiamo scappare e rifugiarsi alla grotta del Principe Gaio mio promesso sposo, che la strega tiene prigioniero. Corriamo prima che ritorni ma non toccarmi con le mani”.

Gli ombrelli però ascoltarono e li circondarono, impedendo la loro fuga.

I  castagni impietositi si riunirono e decisero di intervenire in aiuto dei due; presero i ricci e cominciarono a gettarli contro gli ombrelli, per romperli.

Fecero una bella sudata ma riuscirono nell’impresa, così Gigi e la Principessa proseguirono il viaggio.

Cammina cammina raggiunsero la grotta del Principe Gaio, circondata da Scoiattoli ammaestrati dalla Strega, che non lasciavano passare nessuno.

Gigi però aveva le tasche piene di noccioline speciali di cui loro erano ghiotti e senza dire niente, ne ammucchiò molte in terra.

Loro attirati nella trappola, abbandonarono la porta della grotta, lasciando libero il passo ai due fuggiaschi.

Il Principe Gaio riconobbe subito la sua promessa sposa e presa in mano la Castagna d’Oro esclamò: “finalmente ti ho ritrovata!”

A quelle parole apparve una Principessa bellissima, che abbracciò Gaio ed insieme al fedele ombrellaio uscirono dalla grotta.

Tutto era cambiato nel bosco: gli scoiattoli sugli alberi, battevano le mani e saltavano felici frai castagni, gli ombrelli trasformati in cocchieri e servitori, avevano portato la carrozza reale, per accompagnare i futuri sposi al Castello. E la Strega?

Sta ancora girando nei boschi in cerca della Castagna d’Oro ma è talmente curva, che non riesce più a rialzarsi.

Perciò se la trovate, non preoccupatevi perché ha perso i suoi poteri e non farà caso alla vostra presenza.

I nostri Principi giunti al Castello, furono accolti con grande gioia dalla popolazione e dopo le nozze, iniziarono i festeggiamenti che durarono una settimana, con canti, danze, banchetti, aperti a tutti i cittadini del paese.

Gigi emozionato, si frugò in tasca in cerca del fazzoletto per asciugarsi lacrime di gioia ma sapete che cosa trovò?

Una bellissima Castagna d’Oro.

 

                                                                  Maria Carla Borghini

 

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